Il connubio tra arte e finanza prende vita a Perugia, negli spazi di banca Generali, con una selezione di opere di Mamo, visibili fino al 30 Gennaio 2020
Da sempre esiste un collegamento invisibile tra arte e finanza: si pensi al banchiere o al mercante nel rinascimento, che da buon mecenate finanziava le case regnanti e in cambio favoriva l’ascesa di importanti artisti del tempo.
“Quando i banchieri si ritrovano a cena parlano di arte. Quando gli artisti si ritrovano a cena, parlano di soldi” diceva Oscar Wilde. Arte e denaro sono due universi apparentemente distanti tra loro ma che, per esistere, hanno bisogno l’uno dell’altro. Secondo la predizione di Karl Marx “Le opere d’arte, che rappresentano il più alto livello di produzione spirituale, incontreranno il favore della borghesia solo se verranno presentate come qualcosa in grado di generare direttamente ricchezza materiale”. Ed eccoci al 2019 che, per il mercato dell’arte e dei beni da collezione, si conferma in crescita, sulla scia di un biennio positivo.
La passione è uno dei fattori che spinge collezionisti e operatori del settore all’acquisto di arte o oggetti rari. Ma anche il valore dell’investimento, con l’obiettivo di diversificare il portafoglio, è un elemento che viene spesso considerato. Secondo una ricerca che ha indagato quali siano i valori emotivi legati all’acquisto di opere d’arte fra i collezionisti, gli operatori di settore (mercanti d’arte, case d’aste, galleristi, e tutto il mondo delle ArtTech) e i professionisti appartenenti al mondo della finanza, in particolare a Private Bank e Family office, emerge che chi compra opere d’arte e oggetti da collezione lo fa come simbolo di un certo stile di vita. Secondo la maggior parte dei Family Officer o Private Banker, c’è una vera e propria evoluzione del concetto dei beni d’arte che porta alla loro individuazione come vera e propria asset class. Ruolo sempre più significativo ricopre il Wealth Management al servizio dei collezionisti d’arte e oggetti da collezione e c’è una crescente interconnessione tra arte e gestione patrimoniale che porta al rafforzamento della rete di relazioni tra gli operatori tradizionali del settore artistico e i gestori di patrimoni. Ecco perché oggi più che mai c’è bisogno di una guida all’investimento nell’acquisto di opere d’arte.
Chi ha saputo sfruttare al meglio l’opportunità offerta dal mondo dell’arte sono stati proprio gli Istituti Bancari, che con l’intento di diversificare il proprio patrimonio hanno investito in arte fino a possedere una quantità di materiale artistico tale da essere definito collezione.
“Il mondo dell’arte ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella mia vita condizionando le mie letture, i miei viaggi e anche i miei pensieri – ci racconta Tiziano Sordini Consulente Finanziario di Banca Generali- non ho dunque trovato un modo migliore per proseguire il mio percorso professionale se non quello di unire le mie conoscenze economico-finanziarie, quale attento analista delle dinamiche che ruotano attorno al patrimonio di famiglia e alla scoperta di scelte finanziarie sempre più consapevoli, a quelle sull’arte contemporanea, lasciandomi affascinare da tutte le sue numerose forme espressive. L’artista contemporaneo che in questo momento ha catturato la mia attenzione è Massimiliano Donnari, in arte MaMo, che con la sua attitudine sta rivoluzionando il mondo dell’arte, e per questo abbiamo deciso di rendergli omaggio, riservandogli degli spazi all’interno dei nostri uffici”.
Avere un’opera di questo artista perugino oggi è un must. Le sue creazioni provocano e comunicano. E’ grazie al rischio e alla sperimentazione che MaMo si cimenta in diverse forme d’arte, creando opere personali e uniche. Cartoni, polveri, reti metalliche, tele, stoffe, bottoni, medaglie, nastri adesivi… La ricerca dei materiali su cui catalizzare il messaggio creativo costituisce oggi l’orgoglio dell’artista, il quale si appresta a non produrre più opere da museo, ma affida ad essi e ai suoi personaggi la personale testimonianza del suo tempo.
Una selezione delle sue opere è dunque visitabile, fino al 30 Gennaio 2020, presso gli Uffici Private di Banca Generali, in Via Pontani 30, per un’esposizione temporanea che ha come Fil Rouge il mondo del Finance. Il risultato è una piccola rassegna provocatoria di rappresentazioni ironiche di personaggi iconici su tela come il suo Drake – Tributo ad Enzo Ferrari o L’Avvocato, dedicato a Gianni Agnelli, un Abraham Lincoln inedito, con alle spalle, in misure originali, la New York City Subway Map, fino ad una delle sue ultime creazioni dedicata a Raffaello Sanzio “Il Genio Sensibile” e tanti altri ancora.
L’arte contemporanea, è prima di tutto capitale intellettuale che entrando in un luogo non tradizionale come questo, apre nuovi orizzonti nel mondo del lavoro e influisce positivamente anche sui propri collaboratori. In questo modo il Gruppo Banca Generali contribuisce a sostenere e promuovere artisti contemporanei emergenti e talentuosi come MaMo, capaci di intercettare ed anticipare tendenze future. L’iniziativa rientra in un progetto di più ampio spettro che vedrà avvicendarsi vari artisti che metteranno a disposizione le loro opere per poterle rendere fruibili al grande pubblico.
“Dal desiderio di promuovere e condividere con il pubblico questo patrimonio culturale, nasce l’impegno a tradurre concretamente i nostri valori nel campo dell’arte- conclude Sordini- con la certezza che una progettualità dinamica di eventi ed esposizioni potrà ulteriormente consolidare il rapporto che ci lega al territorio, dando un segnale forte di continuità con il passato e di apertura al futuro.”
Obiettivo del progetto è si avvicinare sempre di più la gente all’arte, ma anche valutare questo “Asset emozionale” come strategia di diversificazione patrimoniale. E non è un caso se Istituti Bancari internazionali come Deutsche Bank hanno aperto da poco un Museo di arte Contemporanea nella nuova piattaforma per l’arte, la cultura e lo sport “PalaisPopulaire” a Berlino, perchè l’arte in banca se sapientemente valorizzata rafforza le relazioni e crea valore.
Le opere di Massimiliano Donnari che con le sue creazioni materiche da qualche anno si è consacrato nel mondo dell’arte e della grafica e hanno saputo stupire la critica nazionale sono in esposizione in contemporanea anche nei due musei Lungarotti, il MUVIT e il MOO, a Torgiano. Il percorso annovera ben 16 opere e si articola anch’esso sul filo dell’ironia e dell’immaginazione in perfetto stile MaMo.
Elena Capuccella